MiticMaster Fondatore MVG Forum
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| Titolo: LAURO, SU GIOCHI GOVERNO HA FATTO POCO Mar Apr 24, 2012 1:26 pm | |
| "Qual è stato il primo degli alibi che ha retto la devastazione sociale del mercato del gioco d'azzardo in questi dieci anni? Le entrate fiscali. Qual è stato il secondo alibi? I proventi, sorretti da robusti contratti pubblicitari che i concessionari hanno fornito alle reti televisive pubbliche e private e a tutta la stampa e anche alle agenzie di stampa. Qual è stato il terzo alibi? Quello che un'espansione del mercato del gioco cosiddetto legale potesse restringere il mercato del gioco in mano alla criminalità organizzata". Lo ha detto il senatore del Pdl Raffaele Lauro, intervenendo in Aula nel corso della discussione generale sul decreto fiscale. "Di questi tre alibi - ha aggiuntop - l terzo è già caduto, perché la documentazione prodotta nella relazione della Commissione antimafia e approvata all'unanimità da quest'Aula del Parlamento ha dimostrato che esiste una continuità tra il gioco cosiddetto legale e quello illegale, in mano alla criminalità organizzata". Inotlre, per quanto riguarda le entrate erariali, "anche questo alibim nel giro di tre anni, crollerà come un castello di carta pesta. Se esaminate il Documento di economia e finanza 2012 presentato dal Governo troverete già i segnali di questa caduta delle entrate erariali, sia in termini assoluti che relativi, perché ad un'espansione del mercato si registra un lieve incremento delle entrate che, se viene rapportato alle entrate degli anni precedenti dimostra il trend progressivo di caduta. Cosa resterà, signori del Governo, se questi tre alibi sono caduti o stanno per cadere? Resteranno i costi sociali per recuperare i giocatori che sono ammalati di cosiddetto gioco patologico, e saranno costi sociali pesantissimi, di cui la comunità nazionale dovrà farsi carico nel prossimo quinquennio". Il Governo Monti, ha sottolineato Lauro, "dall'inizio del suo mandato ad oggi, poco o niente ha fatto in questa materia. Nonostante gli appelli che venivano dalla Commissione antimafia, dal Comitato antiriciclaggio, non si è mosso niente, specie sul problema della pubblicità. Sono stati alcuni senatori coraggiosi ad aver fatto interventi che hanno impedito la diffusione sul servizio pubblico radiotelevisivo di alcuni spot scandalosi". Quanto ai contenuti del decreto fiscale, Lauro ha ricordato che "avevamo salutato con positiva sorpresa il fatto che il Governo avesse avuto il coraggio di scrivere in questo provvedimento, che potenzia la tutela antimafia, ampliando i previsti controlli anche al coniuge, ai parenti e agli affini entro il terzo grado; che amplia le fattispecie penali che precludono l'accesso alle concessioni in materia di giochi pubblici e il mantenimento delle stesse. Dunque, con tale norma il Governo, in casi di accertamenti positivi, avrebbe revocato le assegnazioni provvisorie delle concessioni, includendo, in particolare, i reati di frode fiscale, reati contro la pubblica amministrazione e contro il patrimonio. La medesima disposizione estende ai familiari dei soggetti indicati dalle predette norme le preclusioni ai fini della partecipazione alle gare o al mantenimento - questo è il sostantivo chiave per capire quanto accaduto tra Senato e Camera - delle relative concessioni. Certo, il signor Sottosegretario è persona stimabile, proviene dalla Banca d'Italia. Io non dimentico il sostegno e l'aiuto che il governatore Draghi e la dottoressa Tarantola hanno dato al mio incarico di Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, con decisioni assolutamente innovative non soltanto in materia bancaria, ma di trasparenza contro l'usura. Il signor Sottosegretario - credo chiaramente imbarazzato, se è un uomo della Banca d'Italia - mi ha risposto in Commissione che è prevalso, tra Camera e Senato, un garantismo trasversale. Ebbene, annuncio che non voterò la fiducia al Governo, non la voterò perché questa prima occasione sarebbe stata un'occasione utile per dimostrare che anche il ruolo dell'Antimafia non è inutile". | |
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